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Il Modello applicativo Embriologico

Invitando a leggere quanto pubblicato nell’articolo “Riflessioni” sulla situazione professionale generale riguardante le interazioni biopsicologiche, accenniamo qui brevemente, per svilupparne semmai in altri articoli i dettagli, a quegli studi e  scuole di psicologia che hanno centrato il loro intervento in ambito corporeo.
Tradizionalmente possiamo elencare 3 indirizzi sufficientemente distinti:

  1. le Scuole Reichiane e post Reichiane che centrano la propria sistematica sull’analisi energetica dell’organismo e/o sulla struttura caratteriale, in primis corporea appunto, come fa ad esempio la Bioenergetica di A. Lowen;
  2. la Psicoterapia Organismica ideata da M. Brown sulla scia del lavoro di K.Goldstein e in parte di W.Reich;
  3. la Psicoterapia Biosistemica, nata con J. Liss e sviluppata, oltre che da H.Laborit e da E.Gellorn, da D.Boadella nel suo “modello embriologico”.

Altri riferimenti per noi fondamentali si possono trovare nella Psicoterapia Corporea di G.Downing, nella Corenergetica di J.Pierrakos, nell’Analisi Funzionale di W.Davis.

Il modello, che qui descriviamo sinteticamente, utilizza principalmente l’inquadramento del modello embriologico di David Boadella e una lettura dell’organizzazione biologica di tipo energetico e sistemico integrandole con le conoscenze della Nuova Medicina di Hamer . Successivamente sono considerate le origini trans generazionali delle aree conflittuali e la loro manifestazione in ambito psichico o biologico. Questo intende fornire  al cliente i riferimenti necessari per comprendere e riorganizzare le  modalità  di strutturazione delle proprie peculiari caratteristiche biologiche, emozionali, caratteriali e cognitive, delle aree conflittuali eventualmente attive e per meglio sviluppare tutti gli strumenti di autorealizzazione che gli consentano di attuare il senso ed un progetto della propria esistenza. Il modello, utilizzabile in maniera differenziata anche in ambito psicoterapeutico e in maniera complementare anche in ambito medico, intende fornire all’operatore olistico strumenti di intervento manuale ed esperienziale ben orientati e personalizzati oltre ad una “tracciabilità” dei passaggi necessari per i risultati che ci siamo proposti.

In questa pagina viene sinteticamente descritto solamente l’impianto di riferimento della connessione tra aspetti embriologici, sviluppo delle funzioni di base dell’autoorganizzazione e strumenti applicativi generali utilizzabili. Nell’area studenti e soprattutto nel corso delle lezioni vengono sviluppate in dettaglio la comprensione e gli strumenti operativi relativi alle parole chiave qui sotto utilizzate.

Abbiamo centrato il nostro lavoro di lettura delle dinamiche biopsicologiche sulle caratteristiche funzionali  che riguardano  lo sviluppo dei 3  foglietti embrionari ( ectoderma, mesoderma, endoderma) che iniziano a differenziarsi subito dopo l’annidamento dell’embrione nell’utero materno, nella terza settimana dal concepimento. E’ da questi 3 foglietti che si sviluppano tutti gli organi e tessuti dell’organismo( vedi tabella).

I motivi di tale scelta sono fondamentalmente tre:

 1) Già presenti negli organismi filogeneticamente più antichi, questi 3 foglietti si evolvono in organi che esprimono funzioni fisiologiche e sistemiche ben distinte, a ciascuna si associano funzioni corrispondentemente ben definite nella  relazione con il sé , con l’ambiente e l’altro da sé.

Ectoderma Mesoderma Endoderma
Confine Sostegno/Connessione/Azione Funzioni Vitali
Percezione interna ed esterna Risposte Riflesse Flussi Metabolici
Riconoscimento emozionale Espressione Emozionale Centri Pulsionali
Elaborazione cognitiva Realizzazione della Scleta Bisogni Primari
Io Cosciente Io motorio Inconscio

 

2) Le modalità di risposta ad un conflitto acuto o a conflitti recidivanti è differente, sul piano biologico, negli organi o tessuti che derivano dai 3 foglietti: gli organi che si sviluppano dall’endoderma ed dal mesoderma antico (sierose) rispondono con un aumento cellulare e/o della funzione, quelli che si sviluppano dall’ectoderma e dal mesoderma recente ( ossa, muscoli, derma) con una riduzione cellulare e/o della funzione. In fase di eventuale “soluzione del conflitto” i primi necrotizzano e/o riducono la crescita precedente, i secondi riparano la necrosi iniziale e riattivano la funzione. Inoltre gli organi di derivazione dei tre foglietti rispondono ad eventi conflittuali che possono essere raggruppati omogeneamente in maniera specifica e distinta per ognuno secondo lo schema qui riportato

Origine Embriologica Organi e Tessuti Conflitti Relativi
Tessuti di derivazione Endodermica Epiteli ghiandolari, di assorbimento,   secrezione e scambio, Muscolatura liscia Boccone (cibo, aria, acqua, luce, suono)
Tessuti di derivazione Mesodermica Mesoderma Antico: connettivo di protezione( derma e sierose) Attacco-Difesa
Mesoderma Recente: tessuto connettivo, muscolare, osseo e vasi Svalutazione
Tessuti di derivazione Ectodermica Epiteli di rivestimento, tessuto nervoso, neuroectoderma (cell A e B pancreatiche) Separazione Identità Territorio

Questo è estremamente importante nella considerazione delle dinamiche e della strategia di approccio del disturbo o della “malattia”.

 

3) Pur tenendo assolutamente in conto che l’opera di facilitazione al benessere globale della persona deve comprendere tutti gli aspetti elencati in precedenza, è possibile orientare in maniera più focalizzata l’intervento a seconda della struttura caratteriale ed energetica della persona e delle aree conflittuali prevalenti della stessa. Sia in un ambito di reinformazione estrinseco e manuale, sia in un ambito di sviluppo auto percettivo esperienziale intrinseco al soggetto, è possibile focalizzare maggiormente l’intervento sullo sviluppo di funzioni biopsicologiche e psichiche  globali ancora una volta con focalità sufficientemente distinte.

Ectoderma Mesoderma Endoderma
Percezione ed Elaborazione dei bisogni e dei conflitti nella relazione Concretizzazione dell’Indipendenza e del radicamento nella relazione Autorganizzazione Plasmatica
FACING GROUNDING CENTRAMENTO

Ad esempio: sul piano delle tecniche il lavoro sull’ectoderma si avvarrà di tecniche di massaggio o di sessioni esperienziali in un contesto di rilascio e riappropriazione dei confini dell’io includenti  il valore emozionale ed affettivo del contatto e della separazione. Allo stesso modo stimolerà lo sviluppo “verticale” dei vari ambiti legati alla coscienza (coscienza biologica, emozionale, relazionale, coscienza del sé, autorealizzazione) . Il lavoro sul mesoderma faciliterà, attraverso l’integrazione posturale, fasciale e connettivale e con il supporto di una facilitazione del movimento e dell’espressione, corporea, emozionale e verbale, la connessione profonda e lo sviluppo delle funzioni legate all’autosostegno e all’indipendenza così come quelle legate alla capacità di esprimere e  trovare, in modo equilibrato e responsabile, gli apporti nutrizionali e di sostegno fruibili  nella relazione con gli altri e con la società.  Il lavoro sull’endoderma si avvarrà di tecniche centrate sull’ascolto e manipolazione dei contenuti viscerali e su uno stimolo al riconoscimento dei messaggi e dei bisogni auto organizzativi degli stessi.

Nello sviluppo di tale modello viene successivamente stimolata l’integrazione dei 3 contesti funzionali attraverso l’uso di tecniche di ascolto e sintonizzazione biodinamica, di percezione e interazione con i campi energetici più sottili e con le reti sistemiche trans personali.

Riteniamo che tale modello sia applicabile sia in ambiti professionali di facilitazione al benessere globale della persona come nel caso delle competenze proprie dell’Operatore Olistico e tanto più del Counselor Olistico sia negli ambiti più specifici dell’intervento medico e psicoterapico.